Lavoro: Neet, l’inclusione sociale merita struttura

(LaPresse) – Roma, 10 ott. 2019

“Non studiano e non lavorano: Italia prima nell’Ue per numero di Neet, acronimo di Not in education, employment or training, nome che fa riferimento ai giovani che non studiano, non lavorano e non seguono alcun percorso di formazione. Nello Stivale i giovani inattivi nella fascia d’età tra i 15 e i 29 anni sono 2.116.000, pari al 23,4% del totale di ragazzi e ragazze della medesima età. Nella classifica sui Neet l’Italia è seguita dalla Grecia con il 19,5%, la media dell’Unione europea si attesta al 12,9%, praticamente dieci punti percentuali al di sotto del dato italiano. Boom al Sud, in particolare in Sicilia, prima tra le Regioni, dove l’analisi dell’Unicef, uno studio dal nome “Il silenzio dei Neet. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio” , analizzando la presenza dei Neet sul territorio italiano ha evidenziato un dato preoccupante. La società a volte crea mostri, e l’assistenzialismo sicuramente dà una mano… lo dissi tempo fa e lo ripeto: Hayek si sta rivoltando nella tomba solo a pensare a proposte vuote come il reddito di cittadinanza… l’inclusione sociale merita struttura, non prese in giro e incentivo a rimandare a domani…Il Governo rifletta per tempo e riparta dal lavoro: il futuro per i giovani non è più una promessa ma è diventato una minaccia”. Così l’on Gianfranco Librandi (IV).

 

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