Lavoro: puntare a ridurre orario, le proposte della maggioranza

(AGI) – Roma, 23 ott. 2020

La proposta dei deputati Iv (primo firmatario Librandi) prevede “un incentivo fiscale in favore delle imprese che riorganizzano l’attività dei loro dipendenti su quattro giorni lavorativi settimanali”. “Un raffronto tra le economie mature dell’Unione europea del 2018 mostra – scrivono i firmatari della Pdl – che i lavoratori a tempo pieno del Regno Unito sono coloro che lavorano di più durante la settimana, ma anche in maniera meno produttiva. D’altro canto, la Danimarca ha fatto segnare il record per la settimana lavorativa più corta a cui si associa, in compenso, il secondo posto in termini di produttività, dietro l’Irlanda”. E quindi si punta a introdurre “un incentivo in favore delle imprese che volontariamente riorganizzano le attività dei loro dipendenti su quattro giorni lavorativi settimanali, a parità di orario giornaliero e di retribuzione mensile. Alle imprese che aderiscono alla riorganizzazione è riconosciuta una detrazione dall’imposta regionale sulle attività produttive pari a un quinto dell’importo dovuto, commisurata al numero di occupati che partecipano alla riorganizzazione sul totale degli occupati dell’impresa”. Come finanziare il piano? Attraverso “un fondo istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la dotazione di 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021”. “Ridurre le ore lavorative, mantenendo gli stessi stipendi, costituirebbe – si rileva – un auspicabile adeguamento salariale si registrerebbe un risparmio per le spese relative alle baby sitter e ad altre figure di cura. Alle minori entrate si provvederebbe, ai sensi dell’articolo 2 della proposta di legge, mediante un’opportuna riduzione, per gli anni 2020 e 2021, dello stanziamento delle risorse destinate alla cosiddetta quota 100″. Proposta dei renziani Librandi, D’Alessandro e Gadda.

 

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