“Il diavolo si nasconde nei dettagli ed è poco utile che tra partiti si discuta di un valzer di sigle, Imu, Tasi o Tuc, che per gli italiani sono ormai indistinguibili, che mostrano l’inaffidabilità dell’Italia agli investitori stranieri e che persino tra noi addetti ai lavori rischiano di generare confusione“. Lo sottolinea in una nota Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica e membro della Commissione Bilancio di Montecitorio. “Ribadisco quel che da giorni sto proponendo, insieme ad altri colleghi di SC. Qualunque sia l’equilibrio finale che troveremo sulla tassazione della casa – spiega Librandi – governo e maggioranza si impegnino ad inserire in legge una ‘clausola di salvaguardia’: nessun contribuente paghi con la nuova imposta sulla prima casa, ad aliquota base, più di quanto ha versato di IMU prima casa nel 2012. La Tasi, come prevista nella bozza del ddl, non rispetta questo criterio, anzi è penalizzante per i redditi medio-bassi. La fantomatica tassa-biscotto Tuc lo è ancora di più. A queste condizioni, sono entrambe irricevibili. Su questa grottesca vicenda della nuova tassa-biscotto Tuc – conclude Librandi – il PdL non può fare ammuina alle spalle degli italiani e dell’Italia e il governo non può assecondarlo supinamente“.
Dichiarazione apparsa sul sito dell’Agenzia Parlamentare.