“C’e’ una strategia alternativa? Il governo chiarisca quale sia il livello effettivo dello stoccaggio di gas in Italia, anche valutato in numero di mesi di autosufficienza in caso di interruzione totale delle forniture russe, e se il governo stia predisponendo una strategia alternativa di approvvigionamento da implementare in caso di escalation negativa dei rapporti tra l’Europa e la Federazione Russa”. Lo chiede in un’interrogazione il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi. “Polonia e Ucraina – aggiunge – hanno dichiarato che Gazprom avrebbe gia’ unilateralmente tagliato del 24 per cento le forniture di gas alla Polonia per bloccare il cosiddetto ‘flusso inverso’ (reverse flow) all’Ucraina, cioe’ la rivendita a quest’ultima del gas acquistato dalla Russia. Notizie di riduzioni delle forniture – prosegue Librandi – giungono anche da altri Paesi europei. Per i principali analisti l’Europa avrebbe i margini per gestire nel breve periodo un’eventuale interruzione della fornitura di gas russo, grazie alla maggiore importazione di gas naturale liquefatto (GNL), al calo dei consumi e all’aumento delle riserve accumulate negli ultimi mesi, con stoccaggi pieni per circa il 90%. Stime che peró – sottolinea il deputato di Scelta Civica – sono soggette alla variabile climatica del prossimo inverno e alle forti instabilita’ riguardanti anche altri fornitori di gas per l’Italia, come la Libia”. “Per l’Italia, peraltro, stante il ritardo accumulato negli anni sul piano infrastrutturale (ad esempio, sui rigassificatori), e su quello della ricerca e della produzione nazionale di idrocarburi, il livello di dipendenza dal gas straniero costituisce un fattore di obiettiva vulnerabilita’ e – conclude Librandi – anche nel breve periodo”.
Interrogazione apparsa sul sito dell’Asca.