“Non e’ dando ai lavoratori cio’ che e’ gia’ loro che il Paese crescera’. Al contrario, costringeremmo le piccole imprese in difficolta’ ad andare una volta di piu’ dalle banche con il cappello in mano. Sara’ per questo che il primo ad avere avuto l’idea balzana del Tfr in busta paga e’ stato Passera?”. Lo afferma in una nota il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi. “Basta fare due conti – prosegue – : sui 22-23 miliardi di flusso annuo del TFR, circa 11 restano nelle aziende sotto i 50 dipendenti. E’ un equilibrio che conviene a tutti: i lavoratori hanno la possibilita’ di chiedere facilmente l’anticipo del 70% per le loro necessita’ di vita e le imprese trattengono un po’ di liquidita’, vitale in questa fase drammatica per l’economia italiana. Se invece illudiamo i lavoratori di poter avere una tredicesima in piu’ spalmata nell’anno forse indiciamo qualche consumatore a comprare un frigorifero in piu’, ma non generiamo crescita duratura e occupazione stabile”. Quindi Librandi conclude: “Leggo che il governo sta elaborando un’ulteriore riduzione dell’Irap, coperta da tagli di spesa: bravi Renzi e Padoan, quello e’ vero ossigeno per l’economia e l’occupazione, altro che il TFR in busta paga”.
Dichiarazione pubblicata sul sito dell’Asca.