(askanews) – Roma, 18 gen. 2016
“Susanna Camusso dice che le regole per il licenziamento dei dipendenti pubblici ‘furbetti’ ci sono già e che non ne servono di nuove? Forse in teoria, ma non in pratica. Non l’attuale governo, come chiede la segretaria CGIL, ma proprio i sindacati dovrebbero spiegare ai cittadini perché le attuali regole non funzionano. Per decenni i licenziamenti disciplinari nella P.A. sono stati una rarità, a volte quasi un tabù. Il fatto stesso che qualcuno – per fortuna una minoranza – ha storicamente inteso il pubblico impiego non come un posto dove si va a lavorare duro, ma quasi come un parcheggio in attesa dello stipendio di fine mese, è responsabilità di una certa cultura lassista e accomodante, per cui purtroppo i sindacati non sono esenti da colpe”. Lo dichiara in una nota Gianfranco Librandi di Scelta Civica. “Nelle fasi di riforma e modernizzazione di un Paese, sarebbe il caso che tutti facessero la propria parte: noi come parte politica proponiamo misure coraggiose, i sindacati dovrebbero fare il loro mea culpa. Troppo spesso hanno tutelato fannulloni e nullafacenti, a scapito di milioni di cittadini-utenti della PA e della gran parte dei dipendenti pubblici, costretti a fare il proprio lavoro e quello degli assenteisti”, conclude Librandi.