“La polemica sorta in questi giorni sull’olio d’oliva tunisino, che l’Unione Europea ha deciso di esentare parzialmente dai dazi doganali, sembra campata in aria. Siamo un paese che produce la meta’ dell’olio d’oliva che consuma, dobbiamo comprarne all’estero una parte rilevante, che si tratti di Spagna, Grecia o Tunisia. Se con una sola mossa possiamo aiutare l’economia di un paese cruciale per combattere il traffico dei clandestini e il terrorismo, garantendo un po’ di olio d’oliva in piu’ a prezzi convenienti al nostro mercato nazionale, qual e’ il problema?”. Lo afferma Gianfranco Librandi di Scelta Civica. “Peraltro parliamo di una goccia d’olio nel complesso del consumo italiano ed europeo. Piuttosto lavoriamo per aumentare la produzione nazionale e per tutelarne la riconoscibilita’, sia per coprire una quota maggiore del fabbisogno nazionale sia per esportarne. Anziche’ fare i protezionisti a prescindere, come vedo fare al M5S, a Salvini e oggi al presidente della Puglia Emiliano, cerchiamo di essere pragmatici. Il protezionismo e’ una visione miope del problema, che ha obiettivi strategici di primo piano”, conclude Librandi.