“Sto depositando in queste ore un disegno di legge di un solo articolo e di poche righe, che a mio parere risolverebbe molti dei problemi del sistema di giustizia italiano e del suo rapporto distorto con l’informazione. Anziche’ punire chi pubblica atti e documenti di un procedimento penale con una reclusione fino a trenta giorni e con una risibile multa fino a 258 euro, eliminiamo l’arresto e aumentiamo l’ammenda da centomila a un milione di euro”. Lo afferma Gianfranco Librandi, deputato di Unione Italiana iscritto al gruppo di Scelta Civica. “Il vero elemento distorto e’ quello: un editore la cui testata si trova ad avere un atto o un documento processuale oggi paga poco piu’ di quel che paga un cittadino che parcheggia in divieto di sosta. La mia proposta, che peraltro prevede una depenalizzazione, avrebbe lo scopo di affrontare la questione con pragmatismo: la sanzione economica elevata disincentiverebbe la pubblicazione riprovevole di intercettazioni e interromperebbe questa pratica italiana di condurre ormai processi mediatici completamente slegati dai processi veri”, conclude Librandi.