(askanews) – Roma, 25 nov 2016
“L’editoriale dell’Economist che invita a votare No al referendum? Forse qualcuno nella City di Londra sta pensando di fare business su una nuova stagione di speculazione finanziaria sui titoli di stato italiani e sull’euro. D’altronde, dopo la Brexit, c’è un pezzo della finanza internazionale che vuole lucrare sul caos: tassi di interesse alti, commissioni elevate su miliardi di operazioni di acquisto e di vendita, rialzi e ribassi quotidiani. Tutto a danno dell’economia reale, di chi produce e di chi lavora, che pagherebbe i costi della instabilità e della speculazione”. E’ quanto dichiarato in una nota da Gianfranco Librandi di Civici e Innovatori. “Il Sì al referendum acquisisce ora un significato ulteriore. Da un lato, serve per confermare una riforma costituzionale che può migliorare l’efficienza della democrazia italiana. Dall’altro, serve a dare un messaggio forte: vogliamo un’Italia forte e autorevole che difenda gli interessi delle sue imprese e dei suoi lavoratori anche contro gli speculatori”, conclude Librandi.