“Prima di Jobs Act assunzione indeterminata era più rischiosa”
“Cresce l’occupazione, che torna sopra la soglia dei 23 milioni di occupati, livello piu’ alto dal 2008”. Lo dichiara Gianfranco Librandi del Pd. “Anche simbolicamente – spiega Librandi – significa che l’Italia ha ormai superato la bufera della tremenda crisi economica e finanziaria che si e’ abbattuta sull’Occidente dieci anni fa e che aveva trovato il nostro Paese particolarmente impreparato, dopo i troppi anni da ‘cicala’. Ci siamo rimboccati le maniche negli ultimi anni e stiamo rimettendo le cose in sesto. L’occupazione cresce perche’ l’economia va meglio, perche’ le imprese hanno piu’ strumenti di prima per investire, perche’ abbiamo ridotto le tasse e perche’ abbiamo dato un orizzonte di stabilita’ e fiducia”. “A tal proposito – commenta ancora Librandi – sono sterili e inutili le polemiche sollevate in queste ore dal capogruppo di Forza Italia Brunetta, secondo cui l’aumento della occupazione deriverebbe piu’ dai contratti a termine che dai nuovi contratti a tempo indeterminato del Jobs Act. Brunetta dovrebbe sapere meglio di tanti altri che le diverse formule contrattuali servono a interessi ed esigenze diverse delle aziende, e che spesso i contratti a tempo si trasformano poi in indeterminati”. “Quella della pluralita’ di contratti era peraltro la logica della riforma Biagi del 2003, promossa e approvata dal governo Berlusconi. Hanno forse cambiato idea e vogliono tornare al vecchio articolo 18, come propone la Cgil? Come sa bene qualsiasi imprenditore, prima della riforma del Jobs Act, assumere a tempo indeterminato era piu’ complicato e rischioso, oggi e’ piu’ agevole. Fine delle discussioni, credo”, conclude Librandi.
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