Al direttore – Un buon esercizio di stile politico è quello di credere che, dietro le scelte e le dichiarazioni altrui, vi sia una razionalità. E allora uno tende a credere che la tempistica scientifica con cui il presidente della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, rilascia dichiarazioni contro l’euro sia dovuta a una precisa motivazione razionale e non alla inconsapevolezza. Farei un torto a Borghi a considerarlo un “ragazzo” che non sa cosa dice o che non si rende conto dell’importanza e della pericolosità delle sue parole avventate nel mondo degli investitori internazionali. Credo invece che Borghi abbia un interesse ben preciso, per il quale è disposto persino a sacrificare la perdita di centinaia di milioni di euro e in prospettiva di miliardi degli italiani. Risparmi che vanno in fumo, soldi che fuggono dall’Italia, investimenti che non arrivano per paura di trovarsi da qui a poco con una nuova “liretta” al posto dell’euro. Qual è l’interesse di Borghi? Qualcuno potrebbe credere che stia speculando sul default o sull’uscita dall’euro. Qualcuno potrebbe credere che lo stiano facendo lui e altri autorevoli esponenti della maggioranza e del governo, come Paolo Savona o Armando Siri. Non ci voglio credere, ma non posso nemmeno credere alla tesi della stupidità. A cosa debbo credere, caro direttore?
#Borghi #NoEuro #Lira
Sezione lettere al Direttore de Il Foglio: https://www.ilfoglio.it/lettere/2018/10/05/news/occupare-contro-chi-vuole-sequestrare-il-futuro-dei-figli-lemergenza-e-il-pd-217300/