Camera dei Deputati: Dichiarazione di voto conto consuntivo 2013 e bilancio 2014

Roma, 24 luglio 2014

Camera dei Deputati: dichiarazione di voto, a nome di Scelta Civica, su:

Conto consuntivo della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2013. (Doc. VIII, n. 3); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2014. (Doc. VIII, n. 4) (FAS).

 

 

Ecco il testo, della dichiarazione di voto, che è stato sensibilmente ridotto durante l’intervento, a causa di restrizioni tempistiche imposte dai lavori della Camera dei Deputati.

 

Gentile Presidente, onorevoli Deputati Questori, onorevoli Colleghi,

la Camera dei Deputati, organo costituzionale dotato di autonomia finanziaria e contabile, si avvale per il suo funzionamento di una dotazione prevista nel bilancio dello Stato, procedendo annualmente all’approvazione del proprio progetto di bilancio e del conto consuntivo.

L’art. 66 del Regolamento prevede infatti che tali documenti , predisposti dai Deputati Questori e deliberati dall’Ufficio di Presidenza, vengano discussi e votati in Aula .

L’Assemblea e’ perciò ‘ chiamata oggi a deliberare sul Conto consuntivo 2013 ed il Progetto di bilancio 2014 , approvati dall’ Ufficio di Presidenza il 26 giugno , anche sulla base degli specifici impegni di contenimento e razionalizzazione delle spese assunti dal Collegio dei Questori nella seduta dell’Ufficio di Presidenza del 21 dicembre 2013.

Prima di analizzare nel dettaglio singole e significative poste del bilancio, vorrei proporre alcune considerazioni di ordine generale.

La prima, fondamentale, e’ che sia i dati del consuntivo 2013 che quelli del previsionale 2014 e del piano triennale 2014-2016 evidenziano, come riportato anche dalla Relazione dei Deputati Questori, ” la continuità dell’impegno che la Camera dei Deputati sta profondendo nel processo di graduale riduzione della spesa sostenuta per il funzionamento dell’ Istituzione parlamentare”.

La restituzione al Bilancio dello Stato di 10 milioni di euro, che diventeranno 28,3 nel 2014, e’ un chiaro segnale che il processo di revisione della spesa richiesto agli organi costituzionali sta offrendo – almeno per quanto riguarda la Camera dei Deputati – risultati sostanzialmente positivi.

In quest’ottica vorrei poi sottolineare che la riduzione della dotazione annuale di 50 milioni , contabilizzata nel consuntivo 2013, e’ stata confermata anche per i prossimi anni, fino al 2016, consolidando nel tempo la decisione assunta nel 2012 dal Governo Monti , che per la prima volta nella storia ridusse del 5 per cento l’importo destinato al funzionamento della Camera.

Sempre su questo tema e’ certamente da evidenziare il fatto che la dotazione di 943 milioni di euro relativa al 2013 – confermata come si è già sottolineato anche per il triennio 2014-2016 – risulta inferiore del 3,7 per cento rispetto ai 978,2 milioni del 2008, anno di inizio della XVI^ legislatura; se consideriamo però che in questo periodo il tasso di inflazione è stato del 12,6 per cento, otteniamo in termini reali una riduzione delle risorse destinate alla Camera del 16,3 per cento.

Anche sul fronte delle spese correnti, il trend risulta essere in costante ribasso: le spese di competenza di cui al Titolo I , che raccoglie tutte gli esborsi necessari per il corrente funzionamento dell’Istituzione, risultano impegnate nel 2013 per 1.009 milioni, a fronte dei 1.018 milioni del 2012, con una percentuale impegno/previsione definitiva del 98,2 per cento ( 96,4 per cento nel 2012), a conferma della correttezza dell’attività di programmazione.

Fra le spese di funzionamento, particolare attenzione meritano la riduzione, sia in valore assoluto che in percentuale sulla spesa totale dell’istituzione, delle spese per i Deputati in carica e per i gruppi parlamentari.

Le prime risultano impegnate nel 2013 per 144,5 milioni, con una diminuzione del 6,2 per cento rispetto ai 153,5 milioni del 2012 ed un’incidenza sul totale della spesa che passa al 14 per cento dal 14,7 per cento del 2012; le misure deliberate dall’Ufficio di Presidenza nell’aprile del 2013 cominciano quindi a produrre frutti .

I contributi ai Gruppi parlamentari sono impegnati nel 2013 per 32,6 milioni rispetto ai 34,4 milioni del 2012, con una diminuzione percentuale del 5,5 per cento ed un’ incidenza sul totale delle spese del Titolo I del 3,1 per cento, in diminuzione rispetto al 3,3 dell’anno precedente.

Accogliamo con favore il fatto che da questo esercizio il bilancio della Camera preveda fra i suoi allegati anche i rendiconti dei Gruppi parlamentari: un ulteriore, rilevante passo sulla strada della trasparenza, che potrà diventare ancora più deciso se dall’anno prossimo sarà chiesto ai Gruppi di allegare agli stessi rendiconti dei prospetti di dettaglio relativi alle voci più incidenti.

Gli impegni relativi al costo del personale in servizio si riducono a 264,4 milioni dai 281,6 milioni del 2012, , con una diminuzione in valore assoluto di 17,2 milioni ed in percentuale del 6,5 per cento, le spese per acquisto beni e servizi registrano una diminuzione degli impegni rispetto all’esercizio precedente di 7,1 milioni di euro, dai 132,1 milioni del 2012 ai 125 milioni del 2013, con una diminuzione percentuale del 5,7 per cento.

Dall’analisi delle variazioni dell’incidenza delle principali categorie di spesa contabilizzate al Titolo I rispetto al totale delle spese dello stesso titolo emergono dei dati interessanti e sotto certi aspetti sorprendenti:

– le indennità dei deputati in carica sono in valore assoluto di pochissimo superiori a quelle dei deputati cessati ( 144, 5 milioni le prime, 137,2 milioni le seconde) , ma mentre le prime tendono a ridursi e a diminuire la loro incidenza sul totale della spesa ( 15,1% nel 2012, 14,3 % nel 2013 ) le seconde aumentano sia in valore assoluto che come percentuale sul totale della spesa ( 12,8 per cento nel 2012, 13,6 per cento nel 2013).

In altre parole, una cifra praticamente pari  alle indennità erogate agli attuali Deputati viene erogata sotto forma di vitalizi o pensioni a chi alla Camera da tempo non c’è più.

– lo stesso fenomeno si registra rispetto al personale in servizio ed a quello in quiescenza: trend di riduzione delle spese per il primo, trend di aumento per il secondo.

In altre parole, più di un terzo del bilancio della Camera serve per pagare indennità, vitalizi, pensioni a deputati cessati dalla carica e dipendenti in pensione.

Credo che su questi temi si renda necessaria una seria riflessione , ci incaricheremo di presentare delle proposte di cambiamento.

La serie di dati di bilancio che vi ho sottoposto mi ha permesso di dimostrare con i fatti, numeri alla mano, quanto sostenevo in apertura del mio intervento : il bilancio consuntivo 2013, il progetto di bilancio 2014 e le previsioni relative al prossimo triennio si muovono nella giusta direzione del contenimento delle spese e della loro razionalizzazione, per piccoli ma costanti e continui passi.

Negli ultimi due anni la Camera ha fatto risparmiare al bilancio dello Stato 138,3 milioni di euro, senza, e lo voglio sottolineare con convinzione, recare alcun pregiudizio o frapporre alcun ostacolo allo svolgimento dell’ azione parlamentare ed alle funzioni di supporto.

L’ azione di contenimento della spesa  potrà generare nei prossimi anni risultati ancora più apprezzabili in relazione alle decisioni che verranno assunte a fronte di due tematiche tanto rilevanti quanto delicate, sulle quali il Collegio dei Questori sta profondendo un particolare impegno: il recepimento, all’interno della contrattazione interna della Camera, delle disposizioni legislative che fissano un tetto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici e gli effetti relativi al recesso dai contratti di locazione dei cosiddetti Palazzi Marini, già approvato nella riunione del Consiglio di Presidenza del 26 giugno.

Per quel che riguarda il primo argomento, ritengo che – pur considerando l’alta professionalità e la competenza dei dipendenti della Camera – il tema di alcune  loro retribuzioni vada ripensato, non solo in relazione alla normativa che fissa un tetto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici ma anche e soprattutto per una questione di buon senso  e di giustizia distributiva.

Un Paese dove 3,5 milioni di persone sono senza lavoro e dove quasi il 13 per cento delle famiglie vive sotto la soglia di povertà relativa  lo richiede e lo merita

Il recesso dai contratti di locazione dei Palazzi Marini  avrà invece  un impatto rilevante sulla vita dell’istituzione parlamentare: a fronte di un positivo risparmio in termini di canoni di locazione e di oneri correlati, sarà necessario definire delle soluzioni al fine di garantire ai Deputati che lo richiederanno degli adeguati spazi di lavoro attraverso una concreta opera di recupero, riuso e razionalizzazione degli spazi disponibili  .

Per concludere, onorevoli Colleghi, la democrazia e’ una forma di governo che ha un costo che la collettività deve necessariamente prendersi sulle spalle.

Ma un conto sono i costi di funzionamento delle istituzioni parlamentari, un conto sono gli sprechi e  i privilegi .

Per il funzionamento della Camera dei deputati ogni italiano paga 17,4 euro all’anno, bambini e anziani compresi

Io sono convinto che gli Italiani pagheranno più volentieri questa somma se tutti noi saremo in grado di spiegare e dare motivazioni plausibili e concrete su ciò che spendiamo, su come lo spendiamo, del perché lo spendiamo.

La Camera, con questo bilancio, sta andando in questa direzione.

Certo, c’è ancora molto da fare, siamo tutti perfettamente consapevoli che la riduzione complessiva delle spese dell’1,68 per cento realizzata quest’anno non e’ propriamente esaltante  che esistono ancora importanti margini di riduzione e razionalizzazione delle spese. Penso, per esempio, alla necessità di un’attenta analisi del fabbisogno di personale per specifiche mansioni, all’urgenza di attivare alla Camera forti azioni legate al risparmio energetico e di conseguenza rimodulare i costi delle utenze o di razionalizzare, attraverso l’utilizzo dell’informatica, i rilevanti costi per la stampa di documenti cartacei e altro ancora .

Occorre certamente proseguire con forza, convinzione e concretezza il cammino intrapreso , il percorso è iniziato e non si può e non si deve tornare indietro.

Annuncio perciò il voto favorevole di Scelta Civica all’approvazione del bilancio consuntivo 2013 e del previsionale 2014 della Camera dei Deputati.

 

Librandi