(9Colonne) – Roma, 10 mar 2020
“Fontana, Zaia o Gallera stanno purtroppo dimostrando di non saper gestire con serietà e fermezza una situazione di crisi. Abituati come sono ad alimentare le paure e a non risolverle mai, oggi continuano a fare lo stesso, con conseguenze gravissime. Da oggi – con il dpcm firmato ieri sera – il Paese ha finalmente regole certe e chiare su come affrontare l’emergenza sanitaria e contenere il contagio del virus. Gli italiani ora sanno che è loro responsabilità individuale e collettiva salvaguardare la nostra società e il suo benessere con comportamenti responsabili. Se le nuove misure saranno rispettate dai cittadini, il nostro sistema sanitario reggerà, come ha dichiarato ad esempio un esperto come il professor Alberto Zangrillo del San Raffaele”. Così in una nota Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva. “Andremo tutti a lavorare, continueremo a produrre e ad assicurare gli approvvigionamenti di cibo e le forniture di servizi, le imprese continueranno così a garantire il lavoro e il reddito ai dipendenti, nel pieno rispetto delle prescrizioni del decreto. Occorre competenza e nervi saldi per tutelare la salute degli italiani senza far saltare il nostro sistema di produzione e lavoro. Se si ferma tutto, cosa mangiano gli italiani? Una volta svuotati i supermercati cosa resta? Il cibo che comprano gli italiani glielo serviamo nelle mani se fermiamo la produzione di vaschette? E chi produce farmaci come fa a distribuirli se mancano le scatole e i prodotti intermedi che servono per conservarli?”, ha aggiunto. “Chi come Fontana, Zaia o Gallera è in preda al panico e chiede il blocco totale di qualsiasi attività economica e produttiva, si rende responsabile del disordine politico, istituzionale e sociale. Hanno idea del panico che creano le loro parole? Hanno chiaro cosa vuol dire mettere in discussione le nuove regole mezza giornata dopo la loro emanazione? Questo è il momento che l’improvvisazione politica lasci il posto al sangue freddo, alle indicazioni degli esperti, al rispetto delle regole sanitarie che ci siamo dati e alla gestione responsabile del sistema produttivo”, ha concluso Librandi.
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