(LaPresse) – Roma, 1 apr. 2021
“Con tutti i problemi che la Sardegna deve affrontare, a iniziare dalla ripresa del settore turistico che possa fungere da traino per il rilancio dell’intero settore in tutta Italia, e con una campagna vaccinale a rilento, ieri il Consiglio regionale sardo ha varato una legge per il riassetto degli enti locali istituendo di fatto le 8 province bocciate anni fa dai sardi con referendum. Sei province e due città metropolitane: quella di Sassari, che si estende fino all’Asinara in un tessuto che di urbano rappresenta ben poco, e l’unica vera realtà metropolitana isolana, quella di Cagliari, che viene mortificata con un ampliamento abnorme da 17 a 72 comuni, ricalcando di fatto l’intera ex provincia cagliaritana e rendendo praticamente impossibile la realizzazione e la gestione di una vera rete metropolitana. Questo è il peggiore esempio che una classe politica chiamata ad amministrare e rendere più veloce e leggera la macchina burocratico-amministrativa potesse dare. Il tutto in barba al risultato referendario di qualche anno fa. Invece di pensare alla soluzione dei problemi dei sardi si pensa a moltiplicare le poltrone per una classe dirigente bulimica di potere e totalmente autoreferenziale. Intanto, i turisti non ci sono e i proprietari di seconde case, che rappresentano più del 30% di tutto il patrimonio immobiliare sull’isola, sono costretti ad andare o comprare altrove. Chi sosterrà le imprese e l’economia sarda? È il momento di pensare al turismo, piuttosto che al ‘poltronismo’.” Lo dichiara in una nota l’On Gianfranco Librandi, Italia Viva.
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