La due giorni di fuoco di Scelta Civica (ieri notte il direttivo, oggi l’assemblea dei gruppi) è costellata di sorprese: dichiarazioni, comunicati, conta degli amici, dei nemici, documenti da sottoscrivere e il solito, consueto, lavoro dei mediatori, per arginare lo scontro tra i lealisti-governisti-montiani e governisti-udiccini-mauriani, amici di Casini e Alfano (ma di fatto, ascari di Silvio). Molti dei quali in crisi e con i sensi di colpa.
E tra mappe, geografie e appartenenze, è spuntata la “sorpresa Nesi”. A Repubblica il premio Strega 2011, ha annunciato l’uscita da Scelta Civica per tornare da Renzi, considerato l’unica speranza riformista, qualora Scelta Civica fallisse la sua mission iniziale. In pratica, un semplice rientro (vista la sua origine culturale), dopo aver transitato per Luca Cordero di Montezemolo.
In Transatlantico, tra i montiani doc e i montiani “smontanti” da Monti, sconcerto e preoccupazione. Ma c’è pure qualcuno che, pur nella complessità del momento, non perde il buon umore (sarà il suo dna di imprenditore). E’ Gianfranco Librandi che su Nesi ha le idee chiare e gli lancia un amo serafico: «E’ un grande amico, un artista, una grande risorsa per il nostro partito. Ho avuto modo di conoscerlo bene e di apprezzarlo. Ma gli faccio una domanda: lui va da Renzi, ma siamo sicuri che Renzi lo vuole?».
Ed ecco che analisi politiche, economiche, interpretazioni varie e amene, si intrecciano: «Da tesoriere di Scelta Civica, gli dò un suggerimento; stia attento, il contributo che il Pd chiede è più alto del nostro». Del resto, è noto: la sinistra per occuparsi del popolo ha bisogno di tanti soldi. Scherzi a parte. Dalle rotture, però, possono scaturire anche le nuove sintesi. Anzi, per dirla col Poeta (Nesi è un artista): dalle crepe possono nascere fiori.
Articolo pubblicato dal quotidiano online IntelligoNews.