“La Lega di Salvini ha problemi con la lingua italiana e il vocabolario: da un lato confondono i termini ‘rifugiato’ e ‘immigrato’, dall’altro non conoscono la differenza tra ‘esodati’ e ‘disoccupati’. Continuano a chiamare esodati, sparando numeri esagerati, persone che dovremmo invece definire “cinquantenni e sessantenni disoccupati”. Senza dubbio si tratta di persone da sostenere redditualmente, da aiutare a trovare un lavoro quando e come possibile, ma non sono ‘esodati'”. Lo afferma Gianfranco Librandi di Scelta Civica. “Serve chiarezza: i veri esodati, che con vari e puntuali provvedimenti abbiamo tutelato, erano quelli che prima della riforma pensionistica del 2011 avevano sottoscritto accordi individuali o collettivi di ‘incentivazione all’esodo’ e che con le vecchie regole avrebbero raggiunto la pensione tra il 2012 e il 2016. Abbiamo poi provveduto alla ‘salvaguardia’ di persone in situazione diversa, che con le regole pre-Fornero sarebbero andati in pensione entro il 2014 e che hanno perso un posto di lavoro a tempo indeterminato fra il 2007 e il 2011. Siamo davvero orgogliosi di quanto l’Italia sia riuscita a fare per centinaia di migliaia di persone, senza peraltro compromettere la stabilita’ dei conti fiscali e previdenziali. Chi strumentalizza ancora il tema esodati, come fanno la Lega di Salvini e certi sindacati, fa solo danni ai cinquantenni e sessantenni disoccupati, la cui situazione va affrontata con soluzioni serie e non con i proclami e le finte occupazioni”, conclude Librandi.