“L’avevo purtroppo segnalato nello scorso novembre in sede di discussione della legge di stabilita’ e oggi con le scadenze del modello 730 il nodo viene al pettine: l’abolizione del rimborso automatico in busta paga dei crediti Irpef superiori ai 4mila euro e’ una misura ingiustificata, destinata a far danni ai contribuenti onesti. Secondo gli esperti si tratta di circa 1,5 miliardi all’anno per 370mila contribuenti, di cui ben 42mila con un reddito inferiore ai 35mila euro“. Lo dichiara il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi, membro della Commissione Bilancio di Montecitorio. “Ufficialmente – spiega Librandi – la motivazione della misura e’ il maggior controllo che l’Agenzia delle Entrate potra’ svolgere su questi crediti fiscali, per contrastare quegli evasori che dichiarano il falso per godere di maggiori rimborsi, ma per i contribuenti in regola si tratta di un vero e proprio prestito forzoso a vantaggio dello Stato. Non c’e’ una scadenza entro cui i beneficiari si vedranno riconosciuto quanto loro spettante: l’Agenzia ha sei mesi per i controlli, ma nessun termine per l’erogazione. E’ fondamentale – sottolinea Librandi – correre subito ai ripari, ad esempio prevedendo che per il 2014 i sei mesi divengano il termine per l’erogazione dei crediti e non solo per i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Dal 2015, poi, sarebbe bene che venga ripristinato il meccanismo dei rimborsi automatici, magari prevedendo che il contribuente con rimborso superiore ai 4mila euro debba allegare al modello 730 la documentazione certificante le detrazioni“, conclude.
Dichiarazione apparsa sul sito dell’Asca.