“Letta e Saccomanni non commettano il gravissimo errore di ridurre ulteriormente l’uso del contante. Una misura che non servirebbe alla lotta contro l’evasione fiscale perche’ chi evade e ricicla denaro continuerebbe comunque tranquillamente a farlo mentre a essere colpiti sarebbero piccoli risparmiatori, lavoratori dipendenti ed esercizi commerciali. Un modo, insomma, per deprimere ancora di piu i consumi e che andrebbe a scapito dei soliti noti“. Lo afferma in una nota il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi, membro della commissione Bilancio della Camera. “Che un ulteriore giro di vite sull’uso del contante non serva a combattere l’evasione – spiega Librandi – lo dimostra il fatto che in Paesi fiscalmente molto piu’ virtuosi dell’Italia le soglie sono ben piu alte che da noi: in Inghilterra circa 15.000 euro, in Spagna 2500, in Francia 3000 e negli Stati Uniti 10 mila dollari. Per non parlare della Germania, dove non vi e’ nessun limite. E’ evidente dunque che non ci sono nessi tra lotta all’evasione e tetto all’uso del contante. Anzi, con il limite che c’e’ in Italia – sottolinea Librandi – molte persone potrebbero essere spinte a spendere all’estero i propri soldi invece che farlo dentro i confini nazionali. Se si vuole essere pragmatici e non limitarsi agli annunci a effetto, per far emergere il ‘nero’ servirebbe lo strumento del contrasto d’interesse, che consente ai consumatori di scaricare parte delle spese effettuate dalle tasse, presentando gli scontrini fiscali, come prevede un progetto di legge che stiamo per presentare. Questo e’ l’unico modo per contrastare l’evasione, rilanciare i consumi e far ripartire il Pil. Abbassare l’uso del contante – conclude Librandi – sarebbe solo un’altra misura punitiva, che non risolverebbe alcun problema“.