Grandi manovre nel centro-destra. Non quello di ora, diviso, in crisi, di uomini, di idee, di voti, consapevole di attraversare il suo annus horribilis, di fronte alla marea renziana (in ascesa) e grillina (in calo); ma il centro-destra che verrà. Che riparte esattamente da oggi. Un universo in progress, rispetto al quale le primarie lanciate a 360 gradi dai diretti interessati (Marina Berlusconi, Salvini, Toti, Fitto, Meloni e non solo), e che spopolano sui media, sono appena la punta dell’iceberg.
C’è, infatti, tutto un lavoro diplomatico sotterraneo, cene, incontri e summit segreti, di emergenti e replicanti, di ex e di nuovi (Fini e Passera compresi), specialmente sul territorio, nel nome e nel segno di un antico motto: chi prima arriva, prima vince. E soprattutto, in questo delicato momento di passaggio, vince chi ha più idee. Le idee migliori. In grado di incarnare i sentimenti, le esigenze e aspirazioni della gente e di risolvere i loro problemi.
IntelligoNews ha intercettato una di queste strategie, destinata a suscitare scalpore, creare dibattito e a collocarsi direttamente nei giochi che contano. Unione italiana ha annunciato per settembre una convention nazionale “per salvare l’Italia, rifondare il centro-destra, andando oltre gli attuali soggetti politici”.
In una parola, Ui si candida a fare da nuovo collante e mastice dello schieramento.
La parola d’ordine è “riprendiamoci i nostri valori e i nostri voti”. Il riferimento alla delusione per la rivoluzione liberale mancata e la modernizzazione italiana non realizzata, che ha portato molti elettori a optare per Grillo, o per lo scippo riformatore di Renzi, è evidente.
Ma andiamo per ordine: chi è Unione italiana e chi la guida. La risposta è semplice (basta consultare il suo sito): un partito, dato dai sondaggi intorno al 3%, con una buona organizzazione regionale, che alle precedenti elezioni politiche si è federato con Scelta Civica, contribuendo al successo di Monti. Il suo statuto parla chiaro e la dice lunga sugli obiettivi ideologici, politici e programmatici: “Favorire l’incontro tra la cultura liberale e la cultura cattolica, il vero riformismo, rappresentare la classe media, il mondo dell’impresa, del lavoro, delle professioni, in particolare le Pmi, vero motore del Pil italiano, gli artigiani, le partite Iva”. Un partito interclassista, europeista, non populista e non statalista. Insomma, il dna del centro-destra prossimo venturo. I comandamenti, nero su bianco, intorno a cui aggregare gli attuali partiti e uomini del centro-destra alla ricerca di una vera sintesi.
Unione italiana è il partito fondato nel 2008 da Gianfranco Librandi, imprenditore di successo, attualmente deputato di Scelta Civica, tesoriere del partito e membro della commissione bilancio della Camera. Un politico in ascesa e spina nel fianco di chi vorrebbe portare oggi Scelta Civica, dopo il flop delle europee (sotto il logo di Scelta Europea, operazione di immagine non riuscita), verso il centro-sinistra.
Articolo pubblicato sul sito del quotidiano online Intelligo News.