(askanews) – Roma, 27 feb 2016
“Nei prossimi giorni invierò a tutti i miei colleghi parlamentari una proposta di legge – chiamata “La buona immigrazione” – per introdurre nella legislazione italiana un canale privilegiato che possa contribuire con intelligenza ed efficacia a contrastare il traffico di disperati lungo le nostre coste, sottraendo a quel traffico quella quota di immigrati che abbiano qualità, capacità e un minimo di risorse per intraprendere una vita normale e integrarsi in Italia”. Lo afferma Gianfranco Librandi, deputato di Unione Italiana iscritto al gruppo di Scelta Civica. “Chiederò a tutti i deputati di sottoscriverla e di promuoverla. L’Italia può mostrare all’Europa intera che esistono sistemi innovativi, che coniugano accoglienza ed efficienza, togliendo alle organizzazioni criminali i loro “clienti” migliori, e cioè gli immigrati in grado di pagare cifre astronomiche per quei viaggi della speranza. La proposta di legge è semplice: per i cittadini con cui l’Italia stipula accordi bilaterali o per quelli afflitti da crisi umanitarie – spiega Librandi – prevediamo il rilascio di un permesso di soggiorno di 6 mesi a seguito del pagamento da parte dello straniero interessato a lavorare nel nostro paese di un deposito cauzionale di 6mila euro, maggiorato di mille euro per ogni figlio minore, da versare nella sede diplomatica italiana del suo paese o di quello da cui intende raggiungere l’Italia”. “I nostri uffici faranno le verifiche sul soggetto, sul luogo dove intende porre la sua dimora in Italia e raccoglieranno le impronte digitali e i dati personali. Avuto il permesso di soggiorno, lo straniero arriva in Italia attraverso canali regolari – aerei, treni o navi – e ha 6 mesi di tempo per cercare un lavoro dipendente o autonomo e dare così una svolta alla propria vita, contribuendo peraltro al benessere della nostra società. Se non rispetta le nostre regole, viene espulso e la cauzione non viene restituita. Se non trova una occupazione in quel semestre, viene rimpatriato e la cauzione gli viene restituita al netto delle spese di viaggio. Con questo sistema – conclude- lo straniero paga il viaggio in Italia molto meno di quanto pagherebbe il viaggio sulle carrette della morte e noi avremmo un maggior controllo del fenomeno immigrazione”, conclude Librandi.