Interpellanza urgente al Ministro dell’economia – 19 Giugno 2013

255_int_urgeInterpellanza urgente al Ministro dell’economia – 19 giugno 2013 (interpellanza contrasto interessi file .PDF originale)

Atto Camera
Interpellanza urgente
presentata da
GIANFRANCO LIBRANDI

mercoledì 19 giugno 2013

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’Economia, per sapere – premesso che:
la fine anticipata della XVI legislatura ha avuto tra le sue conseguenze la non approvazione del disegno di legge – di iniziativa governativa e oggetto di un ampio consenso trasversale – contenente una delega per la revisione del sistema fiscale, con particolare riferimento alla riforma del catasto, al riordino dei fenomeni di erosione fiscale, all’adozione di misure efficaci di contrasto all’evasione e all’elusione, alla definizione del cosiddetto “abuso di diritto”, ad un miglioramento dell’apparato sanzionatorio e dei controlli, alla ridefinizione dell’imposizione sulla tassazione dei redditi d’impresa e al riordino della riscossione degli enti locali;
nelle scorse settimane, con un nuovo disegno di legge di iniziativa parlamentare, il presidente ed altri componenti della Commissione Finanze della Camera dei Deputati hanno riproposto il testo di quel provvedimento, segno di un’ampia disponibilità delle forze politiche a riaprire la discussione su una riforma ritenuta improcrastinabile da tutti gli operatori economici;
il raggiungimento degli obiettivi di controllo dei conti pubblici e della crescita è oggi messo a rischio dal deprecabile fenomeno dell’economia sommersa, che secondo stime della Banca d’Italia del 2012 arriva a circa 270 miliardi di euro (escludendo l’economia criminale in senso stretto), con un’evasione fiscale calcolata in 120 miliardi di euro; quest’ultima rappresenta un fenomeno diffuso e difficilmente controllabile con gli strumenti “tradizionali”, che causa una perdita ingiustificata per l’Erario, una grave e ingiusta sperequazione tra i contribuenti che pagano le tasse e quelli che evadono ed una distorsione della concorrenza tra esercenti e imprese che assolvono ai propri obblighi erariali e i loro concorrenti meno fedeli con il fisco;
tale fenomeno si manifesta sotto diverse forme, come il mancato rilascio dello scontrino, della ricevuta fiscale o della fattura da parte di esercizi commerciali ed imprese che avrebbero invece l’obbligo di rilasciarli: i controlli su questa tipologia di evasione, pur raggiungendo importanti risultati, restano tuttavia di estrema complessità per l’oggettiva impossibilità da parte degli organi preposti di poter riscontrare scrupolosamente l’evasione nelle molteplici modalità con le quali si manifesta;
nell’ambito di una più generale riflessione sull’ammodernamento del sistema fiscale, andrebbe valutata l’introduzione nel sistema fiscale italiano di meccanismi basati sul “contrasto di interessi” nel rapporto fiscale fra il contribuente che acquista beni o richiede prestazioni di opere e chi vende o presta il servizio o l’opera, consentendo cioè – entro dei limiti stabiliti – la deduzione dal reddito annuale di scontrini, di ricevute fiscali e fatture per l’acquisto di determinati beni; a ciò può contribuire l’esperienza maturata in altri Paesi, anche europei, che da tempo permettono con successo forme più o meno avanzate di contrasto di interessi;
un tale meccanismo può essere utilizzato – specie in via transitoria e previa la determinazione della relativa copertura finanziaria – anche senza un bilancio positivo per l’erario nel breve periodo, al fine di incentivare l’emersione degli scambi in alcuni settori particolarmente critici, come il settore immobiliare (sia per le locazioni che per le compravendite), l’edilizia (inclusi i lavori di piccola manutenzione effettuati solitamente da artigiani, idraulici, elettricisti, falegnami, tappezzieri), le prestazioni professionali e le riparazioni dei veicoli; è presumibile che l’ampliamento della base imponibile permessa da simili misure porterebbe nel medio periodo ad un aumento del gettito fiscale;
quali iniziative, anche di carattere normativo, intende adottare per un ammodernamento dei sistemi di contrasto dell’economia sommersa e di lotta all’evasione fiscale;
se non ritiene opportuna l’adozione di meccanismi – come illustrati in premessa – promuoventi il “contrasto di interessi” nel rapporto fiscale fra il contribuente che acquista beni o richiede prestazioni di opere e chi vende o presta il servizio o l’opera.