Giovedì 17 Dicembre 2015, Camera dei Deputati.
Legge di stabilità 2016 (A.C. 3444-A); Bilancio di previsione dello Stato per il 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018 e relativa Nota di variazioni (Approvati dal Senato) (A.C. 3445-A):
S.2111 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge stabilità 2016) (Approvato dal Senato). (C. 3444-A) S. 2112 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018 (Approvato dal Senato). (C. 3445-A) Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018 (C. 3445-bis).
Testo del mio intervento:
Signor/a Presidente, Signori del Governo, Onorevoli Colleghi ,
come ogni anno, per poter stabilire con chiarezza quali devono essere gli indirizzi della legge di stabilità , dobbiamo partire dall’analisi dell’esercizio in fase di chiusura, verificare se e come sono state attuate le previsioni a suo tempo fatte, quali risultati sono stati raggiunti e quali obiettivi sono stati invece falliti, quante risorse sono servite ma soprattutto a quali problematiche abbiamo dato una risposta soddisfacente.
Il problema vero è quello di percepire dove sta andando il mondo attorno a noi, verificare quali sono le dinamiche geo-politiche che ci coinvolgono ed approfondire i segnali che ne derivano, le richieste e le esigenze dei nostri cittadini.
Solo con questa analisi possiamo dare un impronta forte alla legge di stabilità, un indirizzo chiaro che definisca alcuni obiettivi precisi che dovranno diventare il punto di riferimento del lavoro del Governo e dei parlamentari e che daranno agli italiani il sollievo di sapere che si sta lavorando per trovare delle soluzioni vere a problemi ben definiti .
Il nostro Presidente del Consiglio, insieme al suo governo, questa analisi l’ha fatta ed ha perciò potuto proporre con profonda cognizione di causa la struttura di base della legge di stabilità per il prossimo anno, studiando, cercando di capire ed interpretare, scrivendo di suo pugno i punti caratterizzanti la manovra di bilancio.
Non credo siano stati molti i Primi Ministri che hanno svolto in prima persona questo lavoro.
E lo dico, badate bene, per convinzione e conoscenza e non certo per adulare o lusingare, anche perché, per quanto sia un sostenitore del Presidente del Consiglio, sono parecchie le occasioni in cui mi succede di non essere d’accordo con alcune sue scelte, soprattutto su temi economici .
Considerato che la preventiva esigenza – pienamente soddisfatta – era quella di sterilizzare le clausole di salvaguardia che prevedevano 16,8 miliardi posti sulle spalle dei cittadini sotto forma di aumenti delle aliquote IVA ed accise, quali sono le necessità primarie del Paese che il Presidente ci ha segnalato ?
Al punto uno senza dubbio la sicurezza.
I recenti drammatici fatti di Parigi e la percezione che una forza oscura e malvagia vuole privarci della nostra identità, della nostra cultura e come accaduto anche della nostra stessa vita, hanno portato a mettere in campo uno sforzo senza precedenti per prevenire, eliminare o limitare l’azione di chi vorrebbe – ma non ci riuscirà – terrorizzarci.
Un pacchetto da 2,6 miliardi che mette in primo piano il sostegno alle Forze dell’ordine, che meritano non solo le nostre belle parole di riconoscenza ed ammirazione, ma anche mezzi, dotazioni, equipaggiamenti e riconoscimenti economici e di carriera .
E allora, nella legge di stabilità non solo si investe per la difesa e la sicurezza pubblica, per la strumentazione delle forze dell’ordine, per la cyber security ma si assicura ad ognuno dei componenti delle forze dell’ordine un bonus economico di 80 euro mensili, che sicuramente diventerà strutturale, si anticipano da ottobre a marzo 2.500 nuove assunzioni e si sbloccano – finalmente – gli adeguamenti economici dei contratti.
Sempre in tema di sicurezza, 500 milioni vengono stanziati per interventi sulle periferie, spesso ridotte a quartieri dormitorio, lasciate sole, senza anima , dove sugli antichi problemi di isolamento e di abbandono mai risolti, si sono negli ultimi anni innescate nuove tensioni sociali, acuite dalle difficoltà economiche e da carenze di lavoro.
Oltre a ciò vengono favoriti gli investimenti dei privati in sicurezza e vigilanza con rilevanti recuperi fiscali, grazie anche all’azione di Scelta Civica.
Il secondo tema che il Paese chiede di affrontare nella legge di stabilità e’ quello delle nuove povertà.
I dati dell’ Istat ci dicono che la situazione sta leggermente migliorando ma il lieve ribasso delle percentuali di chi è in difficoltà non nasconde il dato oggettivo che un italiano su quattro è a rischio povertà ed esclusione sociale e che sono oltre 6 milioni le persone che non riescono ad avere un’alimentazione adeguata.
D’altra parte basta guardarsi intorno per percepire il disagio ma spesso anche la disperazione di chi non ha un lavoro e deve mantenere una famiglia, dei pensionati che vivono con qualche centinaio di euro al mese, di chi non ha casa, di tanti anziani, malati, di tante persone sole che possono contare solo su sè stesse.
Per loro la legge di stabilità mette sul tavolo, già nel 2016, oltre un miliardo di euro, una cifra mai stanziata in passato, assegnando al Fondo per la lotta alla povertà 600 milioni, che diventeranno 1 miliardo nel 2017, al fondo di sostegno ai disabili soli ed in difficoltà economiche – il Progetto “Dopo di noi “ – 90 milioni, al fondo per la non autosufficienza 400 milioni, ben 150 in più rispetto all’anno passato, senza dimenticare l’allargamento della no tax area per i pensionati più deboli
Uno sforzo forte, come la drammaticità della situazione richiede.
Terzo tema , anch’esso molto sentito e spesso oggetto dei progetti del nostro Governo è quello della necessità di ridurre la pressione fiscale per le famiglie e per le imprese, al fine di sostenere i consumi e gli investimenti, soprattutto al Sud
Molti sono in questa manovra i provvedimenti che vanno in questa direzione, a cominciare dall’eliminazione della TASI sulla prima casa, compresa quella dei conduttori che detengono un immobile come abitazione principale e con un alleggerimento per gli immobili dati in comodato ai figli, per arrivare all’ampliamento dei regimi fiscali forfettari di favore per le start up e per i professionisti, o all’esenzione dell’IMU per i terreni agricoli montani, semi montani o pianeggianti, chiudendo finalmente una fase di assoluta confusione ed iniquità.
Le imprese, pur penalizzate dal rinvio della riduzione delle aliquote IRES, potranno fruire di maxi ammortamenti attraverso il riconoscimento di una maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto del 40 per cento, provvedimento che associato ai crediti di imposta assegnati alle imprese del Sud – 20 per cento per le piccole imprese, 15 per le medie, 10 per le grandi – potrà incentivare nuovi investimenti in beni strumentali.
Inoltre i macchinari imbullonati non saranno più considerati nella definizione della rendita catastale degli immobili di categoria D, riducendo di conseguenza la base imponibile IMU, il settore agricolo e della pesca fruirà dell’azzeramento dell’IRAP e nuove semplificazioni fiscali renderanno un po più lieve l’asfissiante peso della burocrazia
Provvedimenti che valgono oltre 5 miliardi, che non penalizzeranno i Comuni , che saranno interamente compensati per la perdita di gettito, e che daranno un sostegno tangibile alla crescita ed alla ripresa .
Il lavoro e’ un altro tema che è’ da considerarsi prioritario.
Considerati i positivi risultati raggiunti lo scorso anno, la legge di stabilità ripropone – anche se per importi inferiori – le agevolazioni legate alle assunzioni a tempo indeterminato, con una riduzione del 40 per cento, per due anni , del peso contributivo, un provvedimento che ammonta ad oltre 800 milioni.
A ciò si aggiunge la tassazione agevolata delle quote di salario di produttività o di welfare aziendale derivante dalla contrattazione interna, l’opzione donna, le nuove regole sul part time, senza dimenticare la settima – e speriamo definitiva – salvaguardia per gli esodati.
E poi tante altre sono state le impronte forti che il nostro Presidente ed il suo Governo hanno voluto dare alla legge di stabilità : la valorizzazione del patrimonio culturale, vera ricchezza del nostro Paese, e la creazione di domanda di cultura, con un bonus di 500 euro che i 18enni potranno spendere in libri, teatri o musei, contributi alle associazioni culturali, borse di studio per i più meritevoli, sostegno all’Università, maggiori risorse per le scuole paritarie e tanto altro .
Un pacchetto di provvedimenti – che Scelta Civica sostiene e condivide – che sommati arrivano alla importante cifra di 30 miliardi.
Una manovra che mette in un angolo il rigore, fortemente espansiva, che potrà consolidare i segnali di ripresa che già da mesi caratterizzano l’economia italiana.
Si, perché anche grazie ai provvedimenti presi da questo Governo, il PIL sta aumentando, produzione industriale ed i consumi sono una in fase di ripresa , la disoccupazione scende ma soprattutto cresce – e non lo dico io ma lo certifica l’Istat- la fiducia dei cittadini, ai massimi da molti anni a questa parte .
” Sono solo pochi decimali” replicano quelli che vedono sempre nero, quelli a cui non va mai bene nulla, quelli che preferiscono distruggere e criticare invece di collaborare e costruire .
Certo, i segnali di ripresa sono ancora fragili e deboli, nessuno lo nega, ma la via della ripresa e’ ormai consolidata e solo chi vuole negare una evidente e certificata realtà non lo riconosce .
La legge di stabilità mette sul tavolo in totale 30 miliardi per far correre più in fretta la nostra economia.
Una manovra economica che viene finanziata grazie ai margini di flessibilità concessi dall’ Europa, dai proventi della voluntary disclosure, dalla revisione della spesa, dalle entrate legate ai giochi, da diversi ed ulteriori efficientamenti.
Tutto quadra da un punto di vista meramente contabile, ma nella sostanza, come imprenditore e come politico pratico e non teorico, faccio un po’ fatica a far quadrare i conti in questo modo
E’ vero che in questo momento non possiamo fare altro che strutturare una manovra espansiva con il contributo della flessibilità europea, ma la strada che dovremo imparare a seguire nel prossimo futuro dovrà essere quella di far crescere il fatturato dell’ Azienda Italia, di ridurre i costi improduttivi ed efficientare il funzionamento della macchina pubblica, azioni che portano con se’ maggiori entrate tributarie, meno debito , più lavoro e più benessere per i nostri cittadini .
Scommettiamo sui nostri imprenditori, sugli artigiani, sui commercianti, sui professionisti, su tutti quelli – e sono molti – che fra mille difficoltà continuano ogni giorno a lavorare nelle loro aziende, nei negozi, nei laboratori, negli uffici, che creano lavoro e che credono fortemente in questo Paese.
Ascoltiamo le loro richieste ma anche i loro suggerimenti e consigli, non promettiamogli la riduzione dell’IRES per poi deluderli, ma mettiamoli in condizione di continuare a scommettere sul loro Paese.
Scommettiamo sull’innovazione, sulle liberalizzazioni, prendiamo atto che il software e l’intellectual properties stanno diventando più importanti dell’hardware.
Scommettiamo sulle proposte di Scelta Civica, più liberalizzazioni, meno Stato e piu privato, alleggeriamo veramente la struttura burocratica e magari noi deputati, quando scriviamo i nostri emendamenti, mettiamo in primo piano il senso civico e non gli egoismi personali o territoriali.
Più gioco di squadra, più orgoglio italiano, più senso di appartenenza, più fiducia in un Paese che è sempre stato grande e che sta tornando ad esserlo, anche grazie ai provvedimenti di questa manovra economica .
La strada è quella giusta, crediamoci fino in fondo e ce la faremo.
Scelta Civica approverà con convinzione la legge di stabilità 2016 .