“L’emendamento presentato oggi dal governo al disegno di legge di delega sul lavoro fa riferimento alla “previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianita’ di servizio”. E’ un emendamento di mediazione e, vista la resistenza all’interno del PD e della CGIL, anche un piccolo passo avanti, ma contiene un’evidente ambiguita’”. Lo ha affermato in una nota il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi. “Il tenore della norma – ha spiegato – lascia infatti aperte diverse alternative in rapporto alla questione dell’art.18. Potrebbe consentirne il superamento, secondo la proposta del senatore Ichino, prevedendo in caso di licenziamento un meccanismo automatico di indennizzo economico e un sostegno alla ricollocazione dei disoccupati. Ma – ha continuato Librandi – potrebbe anche consentire, come continua a pretendere l’on. Damiano e l’intera sinistra Pd, che l’articolo 18 rimanga esattamente cosi’ com’e’, e che le tutele da esso previste per i licenziamenti illegittimi semplicemente decorrano dalla fine del terzo anno successivo all’assunzione. Si puo’ auspicare, viste le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, che alla fine si scelga la strada di una vera riforma – ha concluso Librandi – ma l’emendamento presentato oggi, di per se’, non offre alcuna vera garanzia in questo senso”.
Dichiarazione apparsa sul sito dell’Asca.