Il Restitution Day è un’operazione di marketing, di facciata, di immagine. Serve solo a ricompattare un Movimento che comincia a manifestare parecchie crepe. Interne, in termini di defezioni; ed esterne, in termini di consenso (gli ultimi sondaggi li danno al 17%).
Il Restitution-day è una cosa buona, ma assolutamente insufficiente e certamente inferiore alle attese e aspettative dei cittadini che hanno votato per i grillini e alle promesse mediatiche di Grillo. Le previsioni di restituzione sono appena di 1.5 milioni di euro. Troppo pochi. Dovevano restituirne almeno il doppio, considerando, quando trattengono di stipendio (cinquemila lordi su diecimila e 500) e la composizione dell’indennità e della diaria. Conti alla mano, relativamente a queste due voci, ne restituiranno solo un terzo.
Troppo pochi, considerando quanto fanno spendere al Paese, di cui si considerano cittadini-eletti, e nel cui nome parlano ergendosi a censori, moralizzatori, ripulitori, rinnovatori. Troppo pochi se consideriamo i costi della loro opposizione strumentale e pregiudiziale, il loro continuo ostruzionismo, i loro emendamenti a dir poco pittoreschi, quando si votano leggi fondamentali per affrontare e superare la crisi economica.
Un Movimento5Stelle non totalmente in linea con la strategia giacobina del loro Capo. Qualche parlamentare sta anche lavorando in positivo, ad esempio con esponenti di Scelta Civica, come il sottoscritto, su temi tipo il microcredito, la restituzione dei debiti della Pa nei confronti delle imprese e la rivoluzione fiscale che parte dalla deducibilità degli scontrini fiscali e delle fatture. Piccoli sassi gettati nello stagno.
Articolo pubblicato da IntelligoNews.