“La proposta dei parlamentari da affittare per conferenze o cene, che ho lanciato qualche settimana fa, era uno spunto per discutere del finanziamento della politica. È un problema che dobbiamo porci, perché riguarda la tenuta e la qualità della nostra democrazia. Ma Beppe Grillo, che oggi l’ha criticata attaccandomi, ha evidentemente altre preoccupazioni: in primis, usare la politica come vetrina per la propria attività professionale, gli spettacoli comici, e per raccogliere pubblicità per il suo blog”. Lo afferma in una nota il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi. “I cittadini sono sempre più lontani dalla politica, anche e soprattutto per colpa dei demagoghi come Grillo, che li ha illusi che i problemi italiani si potessero risolvere con un taglio degli stipendi parlamentari e con qualche parolaccia in piazza. A proposito – sottolinea Librandi – Grillo e Casaleggio potrebbero per favore pubblicare la lista delle piccole imprese effettivamente finanziate dal loro fondo di credito alimentato dallo stipendio dei parlamentari M5S? Gli italiani hanno diritto di sapere quali criteri hanno usato per dare soldi a un’azienda e non ad un’altra. Sappiamo poi tutti perché il M5S ha rinunciato al meccanismo del 2 per mille: avrebbe dovuto dotarsi di uno statuto democratico, ma questo Grillo proprio non vuol farlo, da dittatore qual è”.