“Le dichiarazioni con le quali il vice ministro Zanetti cerca di giustificare la sua uscita dal gruppo sono piene di sbagli e omissioni, chiaramente non casuali”. Cosi’ il gruppo parlamentare di Scelta Civica, in una nota. “La decisione del vice ministro di andarsene da Scelta Civica – si legge – non e’ stata dovuta ad alcuna violazione della linea decisa dal partito. In oltre cinque ore di dibattito in direzione ieri pomeriggio, il tema dell’elezione del gruppo, fissata da oltre una settimana per la serata di ieri, e quello dell’accordo con Ala non sono stati oggetto ne’ di discussione, ne’ tanto meno di delibera. Anzi, il segretario ha rifiutato di porre al voto il tema della fusione coi verdiniani, sostenendo che si trattasse di un tema prematuro. Il vice ministro Zanetti ha invece preteso che si votasse un mandato a suo favore per la revoca del simbolo al gruppo in caso di non meglio precisate violazioni della linea del partito. Una delibera non all’ordine del giorno e dalla legittimita’ molto dubbia”. Il gruppo sottolinea che “dopo la direzione, si e’ tenuta l’assemblea (regolarmente costituita dalla maggioranza dei componenti) convocata da tempo, per deliberare sull’elezione del capogruppo e del direttivo. All’assemblea partecipava la maggioranza dei parlamentari iscritti al partito. Falso e’, invece, che fossero presenti tutti i parlamentari non iscritti al gruppo come sostiene Zanetti. Il vice ministro si e’ presentato alla riunione e – dopo che la direzione non aveva deciso alcunche’ sul punto – ha preteso che l’assemblea non votasse. L’unica ragione era quella di evitare che venissero elette in direttivo persone contrarie all’accordo con Verdini, accordo che come si e’ detto non era stato mai deliberato dalla direzione. Ovviamente, l’assemblea di gruppo ha votato, come da sue prerogative, confermando Giovanni Monchiero come presidente, nonche’ Bruno Molea e Valentina Vezzali come membri del direttivo. Sono stati inoltre eletti in direttivo Alberto Bombassei, Gianfranco Librandi, Giovanni Palladino e Roberta Oliaro. A seguito di questa elezione, Enrico Zanetti, Mariano Rabino, Giulio Sottanelli e Angelo D’Agostino hanno lasciato il gruppo per trasferirsi al gruppo misto annunciando un accordo con Ala, che non era evidentemente tanto ‘prematuro’. E che costituisce l’unica ragione della fuoriuscita dei quattro parlamentari”.